Quel verbo che non arriva mai
e quell'inquietudine strana che
nasce e muore in un corpo
che non sa riconoscerla.
Da quando è stato violato
il silenzio di un cuore solitario
ti riscopro in pensieri
a cui non appartieni,
ma che non si vergognano di te.
Schiudi le porte di un sipario
che mai ho visto prima d'ora
e mi domando intensamente
la sopresa di trovarti qui.
Un moto ondoso
di piaceri ed astinenza
rincorre le ore del tempo.
Quello che non definisco
appare chiaro davanti
all'opprimente dominio
dell'imitazione delle parti.
Chi davvero uscirà dal replay
delle difese e delle protezioni?

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