Il tuo verbo risuona stridulo attraverso l'altoparlante di quel cellulare,
che ormai è diventato l'unico veicolo del nostro appartenerci.
La salvezza dei kilometri è diventata una lenta e tortuosa agonia
di parole non dette, di attimi non vissuti e di occasioni mancate.
ESCLUSA.
Da una vita che avrei voluto, ma che non sono riuscita ad afferrare.
Il lento moto ondoso delle nostre routines
mi ha portata a scegliere, ed essere scelta,
quasi senza riflettere, quasi senza accorgermene.
Sono lacrime per una superficilità ingiustificata,
ma pur sempre lacrime,
quelle che calde, bagnano il mio viso
contratto, incredulo, attonito.
Non sono in grado di riconoscere la persona che sei,
nè la persona che eri.
Non sono in grado di perepire calore, attraverso te.
Le promesse infrante riecheggiano nella mia testa
e ciò che mi circonda è influenzato dal dolore
di ciò che è stato spezzato.
Ora più che mai vorrei poter tornare indietro,
per rivivere ciò che era e mai più sarà.
Volgere lo sguardo altrove,
il futuro attende anche me,
anche se da sola.
Mi incammino.
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