Da quando te ne sei andata,
le giornate sembrano non aver mai fine.
Interminabili momenti di stasi,
al suono di quelle note,
che hanno accompagnato momenti,
indelebili al mio cuore.
Parole cadenzate,
fanno posto al tuo viso,
talvolta cupo,
talvolta fiero,
talvolta lontano,
ma pur sempre radioso,
poichè conscio di tutto quello che sei per me.
Sono questi,
giorni in cui avremmo dovuto crescere insieme,
diventati privi di ogni emozione
e sorretti dal cupo grigiore
di piogge autunnali.
Ti guardo in silenzio,
mentre vivi senza me,
come dietro un vetro,
dove non posso nè toccarti,
nè parlarti.
A volte incroci il mio sguardo
e in quell'istante,
per poco diventato eterno,
la tua grazia urla il mio nome,
lacerato
ormai da distanze incolmabili.
Come riportare alla tua memoria
tutte le parole dette?
Quando poterti stringere
ancora tra le mie braccia?
Malinconica è la vita,
senza quei sorrisi,
che un tempo mi hai donato.
Truce è una realtà,
senza il suono dei tuoi passi
dietro ai miei.
Ancora impazzisco al suono del tuo nome,
che è carne viva marchiata
al fuoco della mia passione.
Anche solo una parola,
purchè tua.
Tendo l'orecchio,
per udire tracce silenziose di te,
ma arrivano echi confusi,
a cui non posso
e non voglio dare ascolto.
Mesi volano leggeri,
ma le conferme di queste
parole sconnesse,
prendono forma ogni volta che ti incontro.
Cambli luoghi,
amici,
passioni...
cambi me.
Io più forte ritorno a te,
con la costanza di un cuore instancabile,
che ha giurato
di esserti legato,
fino a quando la vita,
non lo lascerà esanime.
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