Ciò che poteva essere forse non abbiamo più il coraggio di immaginarlo, in questo freddo giorno di fine inverno.
Cos'è rimasto di quella luce che faceva risplendere il tuo sguardo quando mi avvicinavo al tuo volto? Quegli occhi carichi di malizia e mistero, che hanno travolto la mia vita, facendomi naufragare nel mare di tutte le mie incertezze. Con forza le emozioni date da te hanno spaccato la mia nave, e tutto ciò che avevo costruito dentro me: ero sicura del valore che fino a ieri avevo domato, indenne ai mutamenti del cuore.
Oggi non posso più guardare allo specchio la mia vecchia immagine, e tutti i segni che hai lasciato su di me. Pensando a ciò che poteva essere davvero, passano lente le mie giornate. Ti immagino così, vicina a me, con quei verdi e bianchi che hanno sugellato il primo incontro; ti immagino così, con tutta l'innocenza con cui ci siamo avventurate al largo; ti immagino così, spaventata e determinata, dolce e aspra, indipendente e timida di affrontarmi per quello che ero e che sono oggi.
Superstite a tutte le parole celate seppur pronunciate, non abbandono quell'immagine che a fuoco ha lasciato i segni su un cuore che non osa proseguire il suo cammino.
Sono qui.
L'amore è una marea: distrugge, crea, sovverte, placa.
Con animi inquieti i nostri corpi cercano ancora quel sottile filo che li ha uniti, scanditi da un tempo non più amico.
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