Quando le ore scorrono più lente
tra le ambrate linee cittadine
mi fermo sulla memoria di diapositive
che emozionalmente richiamano
una vita che non è,
ma che vorrei che fosse.
Attraversare un asfalto
diventato estraneo di routine,
ma complice di ciò che era,
per me fedele come un'ombra
in un momento dove posso ricordare.
Mi muovo con ciò che mai mi abbandona
e ogni spostamento punge l'anima mia,
irreale,
devastata.
Tendi la mano,
segui ciò che sono,
diventa ciò che siamo:
incantatrici di nobili emozioni.
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