Mi sorprendono immagini, suoni, colori di te
che improvvisamente fanno capolino tra i pensieri
e congestionano il cuore immobilizzandolo
nel ricordo di attimi vissuti insieme.
Il nostro amore è diventato un carcere
in cui non mi è permesso amarti liberamente
e questo mi consuma di desideri soffocati.
Rinchiudo un istinto che mi appartiene
nel profondo di un dolore che mi accompagna
da quando non ti svegli più al mio fianco.
Attendo infaticabile un cenno che non arriva mai
e tendo l'orecchio per ascoltare parole
che vorrei accarezzassero attimi di vita, rassicurandomi.
Mi sembra di aver abbandonato la parte più vitale di me
in un luogo dove non è possibile comprendere
quanto amore potessi provare per te.
Quanto stupida sia stata a non farti scorgere
le carezze silenziose che avrei voluto fare
alla linea sinuosa dei tuoi fianchi,
agli sguardi che avrei posato sui tuoi occhi,
alla morbidezza di baci rubati alla penombra
di una città che si risveglia,
ad una mano stretta con vigore
sorprendendo una folla di giudici implacabili.
Non sono riuscita a restituirti quella gioia
che inconsapevolmente ogni ora tu riuscivi a darmi,
ma sono qui a ripetere che ti amo
a dimostrare l'integrità di ciò che è sempre stato
e che sempre sarà.
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