Parole.
Pensieri.
La testa è confusa,
dai mille suoni,
e dalla paura.
Il pensiero
di una terra sconosciuta,
mi rende inquieta,
agitata,
impaziente di evadere
dal mio stesso corpo,
che sento come una prigione.
La vita scorre
fuori dalle mie finestre,
la vedo,
l'affero,
la vivo,
ma di continuo,
scivola tra le mie dita.
Ti ho già perso,
eri tu l'amore?
O sono io l'amore,
come semplice
proiezione di me stessa,
dei miei stessi ideali,
della mia stessa identità.
Voglio fondermi,
nascondermi,
confondermi,
nascondermi,
stupirmi,
nascondermi,
emozionarmi,
nascondermi.
Ti cerco,
come la sete
cerca l'acqua,
ma le parole mi feriscono
ed induriscono il mio cuore.
Risentimento,
pianto,
ira,
noncuranza,
scetticismo.
Quelle onde,
e l'immagine del mare,
mi riporta al ventre
della Grande Madre,
che mi culla,
con la mano sulla spalla,
ed il fiato sull'orecchio,
caldo,
dolce,
avvolgente,
sicuro.
Mi culli come lei,
ma distratta mi abbandono,
mentre sferri il tuo affondo,
e disarmata cedo.
Lentamente quella terra si allontana,
e le onde fermano il loro corso.
Non c'è più vento,
ed il respiro si ferma.
Grido al cielo
il tuo nome,
il mio nome,
e le dita sfiorano la sabbia,
che è il mio mondo.
Perchè?
Ascolta...
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