Quella lama dentro al cuore,
taglia e lacera il mio animo.
Nulla sembra andare,
e le urla che ho sempre soffocato,
ora riecheggiano in me,
sempre più insistentemente.
Parole di conforto,
non sembrano chetare
la furia del mio oceano:
idee che scivolano veloci,
senza pesi, nè voci.
Mi hai tradita,
hai detto basta,
questa è la soluzione,
la direzione,
la decisione.
Devo fare uscire questo male,
putrido, malsano, marcito
di sentimenti stagni,
che a toccarli fanno ancora male.
Ecco il primo taglio:
incido la mia carne,
con la più affilata delle lame.
Brucia dentro me,
quell'acciaio così freddo,
brucia come le tue parole,
in una notte di neri desideri.
La pelle si lacera,
la carne si divide e
bianca, come il mio candore
di donna ingenua e innamorata,
si tinge di rosa,
rosso, porpora e il sangue sgorga,
zampilla fuori dal mio corpo,
e porta via il dolore.
Ecco, ancora un altro taglio,
stavolta più a fondo,
ed un fitta, ancora assale
il mio costato,
e soffoca il mio respiro.
La storia si ripete,
e il sangue, la vita,
fluisce lento...
Segna i contorni del mio corpo
in un'innarestabile corsa,
verso la pace,
l'anima,
te.
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