Non è dato sapere il tuo nome.
Non è dato giocare con la sorte,
seguendo il tuo cammino tra le ombre.
Non è dato guardare oltre al velo,
che ricade scuro sul viso.
Non è stato dato amarti
e nel silenzio vivere,
per dimenticare,
per superare con orgoglio,
senza chinare il capo,
per atti non commessi.
Indifferenza,
il tuo pugnale preferito.
Emarginazione,
il tuo piatto più dolce e rinomato.
Scherno e derisione,
gli alleati più fedeli.
Indenne alle tue accuse,
da sola mi rialzo,
mi spoglio dai tuoi meri tentativi di ferirmi.
Non sono io ad aver perso,
e il vuoto che alberga dentro te,
privo di 'noi',
te lo conferma ogni giorno di più.
Solo tutta questa sofferenza inutile...
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