Pensando al volto che ha illuminato la mia esistenza in un pomeriggio d'estate, mi accorgo che i giorni sono scivolati via incessantemente, senza che io abbia potuto stringere a me anche solo un tuo saluto.
Se ti chiamassi...?
Probabilmente ti rifiuteresti di parlarmi, pur sapendo che la voglia di sentirmi è grande. La tua ostinazione lascia il posto alla mia crescente nostalgia di noi, che fa comporre le cifre del tuo numero, oramai indelebili in me, per poi riattaccare prima ancora di uno squillo.
Come fare per sentirti e vederti ancora per un altro breve attimo di pace?
La risposta è attaccata ai fili di un percorso che mi è celato, anche se la speranza che faccia giorno presto non abbandona così facilmente il mio pensiero.
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