Bonsai - sperimentazione letteraria

Capitava spesso nell’ultimo periodo.
Aveva appena iniziato a piovere, ma un’afa malinconica tracciava i contorni delle cose.
Un brivido d’ira percorse la sua schiena. Due sguardi gelidi, sostenuti.
Non era più la stessa da quando aveva cambiato lavoro. Sentirsi più realizzata era l’aspirazione del momento.
Sentire la freschezza e la gioia di una famiglia unita era il suo desiderio.
‘Lasciami più spazio, ho bisogno di crescere...trovare la mia strada’,
‘Una famiglia ha bisogno di persone consapevoli e responsabili, dovrebbe bastarti questo per crescere’.
Non capiva la sua durezza a volte.
Sollevò lo sguardo, fissando alcun punto salutò e se ne andò senza nessuna pretesa di essere capito.
Seduto.
L’umidità della costa penetrava nei suoi calzoni.
La sabbia tra le dita gli ricordava la ruvidità delle loro litigate.
Aveva appena smesso di piovere, ma il suo cuore era ancora bagnato: lacrime d’incomprensione, paura.
Paura d’essere solo, perchè senza lei nessuna famiglia sarebbe stata ‘perfetta’.
Vuoto attorno a lei. La compagnia dell’indifferenza altrui.
Cercando tra la folla si concentrò sul suo viso.
Immagina più nitida: eccolo apparire sulla spiaggia.
Le dava le spalle.
Sapeva che aveva paura di una cosa così grande, ma non sapeva come dirglielo.
Se solo mi parlasse, capire non è facile da soli.
Una mano sulla spalla: ‘sto crescendo insieme a te, andiamo a casa’.